Ascesa e declino della teologia nera

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Titolo originale:

Rise and Demise of Black Theology

Contenuto del libro:

La Teologia Nera è emersa negli anni '60 come risposta alla coscienza nera. In Sudafrica è una critica del potere; nel Regno Unito è una teologia politica della cultura nera.

La forma dominante della Teologia nera è quella degli Stati Uniti, originariamente influenzata dal Black Power e dalla critica del razzismo bianco. Da allora, sostiene di aver ampliato la sua prospettiva per includere l'oppressione sulla base della razza, del genere e della classe. In questo libro, Alistair Kee contesta questa affermazione, sostenendo che le teologie nere e femministe presentano un'analisi inadeguata della razza e del genere e non tengono affatto conto dell'oppressione di classe o economica.

Con poche eccezioni degne di nota, la teologia nera negli Stati Uniti ripete i mantra degli anni Settanta, il discorso della modernità. Accontentandosi del capitalismo americano, non affronta la fonte dell'impoverimento dei neri americani in patria.

Accontentandosi di un'immagine romantica dell'Africa, questo movimento "afroamericano" non riesce a difendere l'Africa contemporanea dalle ambizioni globali predatorie americane. I neri in Occidente, sostiene Kee, non sono più le vittime; sono gli elettori e i consumatori che dovrebbero essere in grado di influenzare i governi occidentali - quello americano in particolare - a cambiare le politiche nei confronti dell'Africa in particolare e del terzo mondo in generale.

Questo libro non sostiene che i teologi neri dovrebbero arrendersi, ma che dovrebbero andare avanti, per il bene dei poveri neri in America, dei poveri neri in Africa e nel terzo mondo. Il fallimento dei teologi neri in questo senso è motivo di preoccupazione al di là della cerchia dei praticanti della teologia nera.