Arte e postcapitalismo: Lavoro estetico, automazione e produzione di valore

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Titolo originale:

Art and Postcapitalism: Aesthetic Labour, Automation and Value Production

Contenuto del libro:

Il lavoro artistico è stato esemplare per le teorie socialiste utopiche del "lavoro attraente" e per quelle marxiste del "lavoro non alienato", ma l'ascesa del movimento anti-lavoro e le attuali teorie del "comunismo di lusso completamente automatizzato" hanno visto l'arte cadere dal suo posto privilegiato all'interno dell'immaginario politico della sinistra, in quanto l'artista è stato riconcepito come prototipo del lavoratore precario 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Art and Postcapitalism sostiene che l'arte rimane essenziale per riflettere sull'intersezione tra lavoro, capitalismo e postcapitalismo non in quanto fonde lavoro e piacere, ma come esempio di produzione non capitalista. Rivalutando la politica contemporanea del lavoro attraverso la rivisitazione dei dibattiti sull'arte, la tecnologia e il lavoro nel XIX e XX secolo, Dave Beech mette in discussione l'estetica del lavoro di John Ruskin, William Morris e Oscar Wilde con una teoria del valore del superamento del capitalismo che fa luce sulla teoria anti-lavoro di Silvia Federici, Andre Gorz, Kathi Weeks e Maurizio Lazzarato, nonché sul Cockayne tecnologico di Srnicek e Williams e Paul Mason.

Formulando una critica del postcapitalismo contemporaneo e sviluppando una nuova comprensione dell'arte e del lavoro all'interno del progetto politico di superamento della produzione di valore, questo libro è essenziale per attivisti, studiosi e chiunque sia interessato alle vie di fuga reali e immaginarie dal capitalismo.