Arte britannica: Paesaggi antichi

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Titolo originale:

British Art: Ancient Landscapes

Contenuto del libro:

Sono molto meno conosciuti e non sono mai stati raggruppati.

L'autore intende mostrare il significato dell'antichità per gli artisti del XX secolo, dimostrando come essi abbiano risposto alle caratteristiche osservabili della Gran Bretagna preistorica e abbiano sfruttato il loro potenziale per una reinterpretazione fantasiosa. La fase classica dell'interesse modernista per questi siti e monumenti è stata quella degli anni Trenta, ma numerosi artisti attivi nel secondo dopoguerra hanno sviluppato questa eredità o sono stati stimolati a esplorare questo paesaggio in modi nuovi.

Il libro si conclude con un esame delle opere realizzate negli ultimi anni. Un saggio introduttivo analizza il cambiamento dell'approccio artistico ai resti preistorici britannici negli ultimi 250 anni, sottolineando l'importanza artistica di questo corpus di opere ed esaminando i contesti molto diversi che lo hanno fatto nascere. Verranno inoltre esaminate le intersezioni culturali tra il paesaggio preistorico, la sua rappresentazione da parte degli artisti e l'emergere dei suoi siti più famosi come luoghi familiari nella coscienza pubblica.

Si prenderanno in considerazione, ad esempio, le illustrazioni topografiche incise del XVIII e XIX secolo e i manifesti pubblicitari Shell del XX secolo. Tra gli artisti rappresentati figurano: JMW Turner, John Constable, Thomas Hearne, William Blake, Samuel Prout, William Geller, Richard Tongue, Thomas Guest, John William Inchbold, George Shepherd, William Andrews Nesfield, Copley Fielding, Yoshijiro (Mokuchu) Urushibara, Alan Sorrell, Edward McKnight Kauffer, Frank Dobson, Paul Nash, Eric Ravilious, John Piper, Henry Moore, Barbara Hepworth, Ithell Colquhoun, Gertrude Hermes, Norman Stevens, Norman Ackroyd, Bill Brandt, Derek Jarman, Richard Long, Joe Tilson, David Inshaw e Jeremy Deller.