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Titolo originale:

Belongings

Contenuto del libro:

Come l'opera dei poeti europei che lo hanno nutrito, la poesia di David Constantine è informata da una visione profondamente umana del mondo. Il titolo della sua undicesima raccolta, Belongings, indica che si tratta di poesie che riguardano sia i nostri beni sia ciò che ci possiede.

Tra le altre cose, le poesie fanno riferimento al senso delle nostre "coordinate" - qualcosa di simile alle direzioni est e nord che danno un riferimento alla mappa - come si potrebbe triangolare una vita. Le poesie chiedono: qual è il tuo posto? E si chiede anche l'ostilità: Non appartieni a questo posto. Torna al tuo posto.

Molte, forse tutte, le poesie della raccolta toccano più o meno da vicino tali questioni. Forse tutta la poesia lo fa, mostrando una vita nelle sue circostanze positive o negative che la definiscono.

Nella poesia "Red", la geografia determinante è letterale, tratta da una vecchia mappa geologica di Manchester in cui Constantine trova "il luogo stesso, un taglio ferroviario / dietro l'ospedale in cui sono nato", da cui si dipartono i percorsi di una vita. In altre poesie il particolare diventa universale, un territorio che contiene tutte le nostre cose, i nostri ricordi delle persone e dei luoghi che abbiamo nel cuore.

Dietro queste esplorazioni viene messo in discussione un altro tipo di appartenenza: il nostro rapporto con il pianeta a cui apparteniamo, ma che non ci appartiene.