Antenne #57 Oltre il postumanesimo

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Titolo originale:

Antennae #57 Beyond Posthumanism

Contenuto del libro:

Che cos'è la soggettività postumanista? Quali istituzioni, eventi storici e filosofie continuano a definirne le coordinate culturali? E come possiamo muoverci verso nuovi approcci di Posthumanism(R)(TM) che diseredano le rigidità culturali della filosofia continentale e delle pratiche artistiche occidentali che privilegiano subliminalmente una concezione molto specifica dell'Umano come umano universale? La riconfigurazione di metodologie, approcci e ottiche richiesta da questa nuova svolta ontologica colloca l'arte come il forum multidisciplinare più produttivo per affrontare le sfide veramente universali poste dall'Antropocene.

I discorsi post-umanisti, e di conseguenza le concezioni dell'Antropocene, sono stati sostanzialmente plasmati da omissioni strutturali implicitamente non riconosciute. Una confusione endemica a livello di base tra lo specifico e l'universale compromette in modo critico qualsiasi cambiamento di paradigma radicale previsto per, come direbbe la filosofa Sylvia Wynter (2015), "dare all'umanità un futuro diverso". Sempre secondo Wynter, è importante spostare con urgenza i vuoti termini universalizzanti che oscurano le posizioni soggettive del "noi" al centro del discorso popolare sull'Antropocene. Questo punto di riferimento "non è il referente-noi della specie umana stessa", una figura umana planetaria fungibile, ma piuttosto un Umano culturalmente discreto (o Umano (R) (TM)) con attività e relazioni antropogeniche specifiche, sia strutturalmente che concettualmente.

Quali nuove concezioni dell'Antropocene possono sorgere quando il tempo geografico collassa con il tempo storico? Quali nuove riflessioni sull'Antropocene possono emergere quando riconosciamo che né la responsabilità né la vulnerabilità del cambiamento climatico sono uniformemente/universalmente distribuite? Come possiamo interrompere le narrazioni dell'Antropocene che cancellano i ruoli e le realtà dei non-umani?