Ambasciata a Tamerlano, 1403-1406

Punteggio:   (4,2 su 5)

Ambasciata a Tamerlano, 1403-1406 (De Clavijo Ruy Gonzalez)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro è stato elogiato come un “classico non letto” della letteratura di viaggio mondiale, paragonabile alle opere di Marco Polo e Lewis e Clark. Mentre l'inizio è considerato lento e ripetitivo, le ultime parti offrono un'esperienza più piacevole. Il recensore ha apprezzato il libro al punto da acquistarne una copia.

Vantaggi:

Ricca letteratura di viaggio
Paragoni con opere famose
Godibile dopo l'inizio lento
Ha motivato il lettore ad acquistare una copia personale.

Svantaggi:

Inizio lento e noioso; descrizioni ripetitive di castelli nel Mediterraneo.

(basato su 2 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Embassy to Tamerlane, 1403-1406

Contenuto del libro:

Nell'anno 1400 i principi d'Europa erano molto preoccupati, temendo l'imminente caduta di Costantinopoli e l'estinzione dell'Impero d'Oriente. Il sultano ottomano BAzayId (altrimenti Bajazet) era già in possesso di quasi tutta quella che poi divenne la Turchia in Europa.

L'imperatore Manuele era ancora signore di Costantinopoli, ma al di là delle mura della città possedeva una mera striscia di territorio lungo la costa settentrionale del Mar di Marmora, che si estendeva fino al Mar Nero, una striscia lunga una cinquantina di miglia ma larga meno di trenta. Quattro anni prima (settembre 1396) un immenso esercito crociato composito, sotto la guida del conte di Nevers (cugino del re Carlo VI di Francia), aveva marciato contro i Turchi a sostegno del re Sigismondo d'Ungheria. Ma i cristiani erano stati completamente sbaragliati dal sultano BAyazId a Nicopoli, sul basso Danubio, un numero immenso di loro era stato ucciso, un numero minore fatto prigioniero (che in seguito dovette essere riscattato a caro prezzo), e l'Europa era in preda al terrore, l'imperatore Manuele ormai rinchiuso a Costantinopoli, tutti aspettavano di sapere cosa avrebbe fatto il sultano.

Dalla loro capitale stabilita a Brusa, i Sultani turchi, passati e presenti, avevano fomentato molte cospirazioni alla Corte Imperiale.

Il padre di Manuele era stato l'imperatore Giovanni PalAEologo (1341-1391) e il fratello maggiore di Manuele, Andronico, era stato proclamato in giovane età imperatore eletto. 1 Ai tempi del padre di BAyazId, il sultano MurAd (1360-1389), il suo figlio maggiore SAvaji aveva ordito una congiura con Andronico, con la quale i due giovani principi intendevano detronizzare i rispettivi padri.

La congiura fallì, SAvaji fu messo a morte e il fratello minore BAyazId divenne in seguito Sultano, mentre Andronico (in compagnia del giovane figlio Giovanni) fu rinchiuso nella prigione di Stato di Costantinopoli, la celebre Torre degli Anemi. Il fratello minore divenne quindi erede designato e co-imperatore. Ma a Costantinopoli, dopo due anni, le carte in tavola furono ribaltate da una congiura di palazzo.

L'imperatore Giovanni PalAEologo e Manuele si ritrovarono nella Torre di Anemas, mentre Andronico (con Giovanni il più giovane) assunse la porpora. Si verificarono nuovamente cambiamenti caleidoscopici: il vecchio imperatore e Manuele, dopo due anni di detenzione, riuscirono a fuggire dalla durgenza e a riconquistare il potere: Andronico fu messo fuori legge e bandito. In seguito, però, con Giovanni il giovane, si insediò nel governo di Selymbria, una città sul Mar di Marmora, a poche miglia a ovest di Costantinopoli, e la pace durò alcuni anni.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781843821984
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)