Amader Shantiniketan (deliziosi ricordi della scuola di Tagore da uno dei più importanti scrittori hindi dell'India)

Recensioni dei lettori

Il libro “Amader Shantiniketan” di Shivani, tradotto da Ira Pande, è famoso per il suo delizioso ritratto della vita a Shantiniketan, che enfatizza l'arte, la cultura e l'impatto dei suoi docenti ispiratori sugli studenti. I lettori apprezzano lo stile coinvolgente delle memorie e la qualità della traduzione, che li trasporta nell'ambiente sereno dell'Ashram. Tuttavia, almeno un lettore ha riscontrato problemi relativi al numero di pagine.

⬤ Narrazione accattivante e deliziosa.
⬤ Forte traduzione che immerge i lettori nell'esperienza dell'Ashram.
⬤ Ricco di arte, cultura e bellezza della giovinezza.
⬤ Un libro di memorie ben strutturato che cattura il viaggio di Shivani a Shantiniketan.
⬤ Un piacevole sguardo alle filosofie educative di Rabindranath Tagore.

Discrepanza nel numero di pagine dichiarato; alcuni hanno ricevuto un libro con un numero di pagine inferiore a quello pubblicizzato.

(basato su 8 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Amader Shantiniketan (Delightful Memories of Tagore's School from One of India's Foremost Hindi Writers)

Contenuto del libro:

Questo affascinante libro di memorie è un omaggio affettuoso a una grande istituzione e ai suoi leggendari guru.

Scritto dal punto di vista di una bambina e di una ragazza, conserva la freschezza e l'innocenza di un'epoca in cui l'educazione sperimentale non era solo un movimento alla moda. Le vivide immagini di Shivani dell'Ashram e i ritratti dei suoi insegnanti e dei suoi compagni di scuola rimangono vivi come sembravano quando scrisse questo libro di memorie quasi cinquant'anni fa.

Insieme ai commoventi omaggi che scrisse in occasione della scomparsa di alcuni dei suoi amati coetanei, questo sottile libro di memorie è una sorta di dittico che cattura lo spirito dell'Ashram e la vivacità dei suoi detenuti, molti dei quali sono diventati delle icone indiane. Il ricordo di Shivani del periodo trascorso lì porta il lettore in un giardino incantato che rimane per lei fonte di ispirazione come quando vi si recò dal Kumaon una vita fa.