Punteggio:
Il libro offre un'avvincente esplorazione di importanti concetti legati ai media moderni, tra cui la sovranità, la formazione delle abitudini e le dinamiche dei dati e della sorveglianza. Presenta un'analisi ben strutturata delle tendenze dell'attuale società in rete e incoraggia i lettori a ripensare le norme e i regolamenti che circondano i media. Le sezioni iniziali del libro sono particolarmente apprezzate per la loro chiarezza e rilevanza.
Vantaggi:⬤ Eccellente sintesi di argomenti importanti
⬤ le prime 100 pagine sono particolarmente incisive
⬤ idee e modelli stimolanti
⬤ analisi ben strutturata delle tendenze della società in rete
⬤ si confronta con prospettive sia storiche che contemporanee.
Alcune analogie e connessioni possono risultare difficili per i lettori abituati alla scrittura in stile STEM; mancanza di soluzioni chiare per le idee proposte.
(basato su 3 recensioni dei lettori)
Updating to Remain the Same: Habitual New Media
Cosa significa quando i media passano dal nuovo all'abituale, quando i nostri corpi diventano archivi di media presumibilmente obsoleti, streaming, aggiornamenti, condivisioni, salvataggi.
I nuovi media - ci dicono - esistono al limite dell'obsolescenza. Quindi cerchiamo sempre di recuperare il ritardo, aggiornandoci per rimanere uguali. Nel frattempo, gli sforzi analitici, creativi e commerciali si concentrano esclusivamente sulla next big thing: capire cosa si diffonderà e chi lo farà più velocemente. Ma cosa ci sfugge in questa costante spinta verso il futuro? In Updating to Remain the Same, Wendy Hui Kyong Chun suggerisce un altro approccio, sostenendo che i nostri media sono più importanti quando sembrano non esserlo affatto, quando da "nuovi" sono diventati abituali. Gli smartphone, ad esempio, non stupiscono più, ma strutturano e monitorano sempre più le nostre vite. Attraverso le abitudini, sostiene Chun, i nuovi media diventano parte integrante della nostra vita, anzi, noi diventiamo le nostre macchine: trasmettiamo, aggiorniamo, catturiamo, carichiamo, colleghiamo, salviamo, cestiniamo e trolliamo.
Chun collega le abitudini all'ascesa delle reti come concetto caratterizzante della nostra epoca. Le reti sono state fondamentali per l'emergere del neoliberismo, sostituendo la "società" con raggruppamenti di individui e "TU" collegabili. (L'abitudine è fondamentale per l'inversione della privacy e della pubblicità che guida il neoliberismo e le reti. Perché consideriamo i nostri dispositivi in rete come "personali" quando sono così chiacchieroni e promiscui? Che cosa succederebbe, si chiede Chun, se, invece di spingere per una privacy che non è privacy, chiedessimo diritti pubblici, il diritto di essere esposti, di correre rischi e di essere in pubblico senza essere attaccati?
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)