Abiezione nazionale: Il corpo asiatico-americano in scena

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Titolo originale:

National Abjection: The Asian American Body on Stage

Contenuto del libro:

National Abjection esplora il difficile rapporto tra “Asian Americanness” e “Americanness” attraverso un'attenzione particolare al dramma e alla performance artistica. Karen Shimakawa sostiene che le forme di americanità asiatica che appaiono nella cultura statunitense sono una funzione dell'abiezione nazionale, un processo che richiede che l'americanità sia definita dall'esclusione degli asiatici americani, i quali sono presentati come stranieri simbolici incapaci di integrarsi o di americanizzarsi o distorti in una bianchezza “onoraria”.

L'autrice esamina il modo in cui gli asiatici americani diventano culturalmente visibili dentro e fuori dal palcoscenico, rivelando i modi in cui le compagnie teatrali e gli artisti asiatici americani rispondono alle implicazioni culturali di questa abiezione. Shimakawa analizza le origini del teatro asiatico-americano, in particolare attraverso i ricordi di alcuni dei suoi pionieri. L'esame della nascita delle compagnie teatrali asiatico-americane illumina le loro strategie per contrastare gli stereotipi sugli asiatico-americani e la mancanza di visibilità degli interpreti asiatico-americani nel mondo del teatro.

L'autrice mostra come alcune opere teatrali - 12-1-A di Wako Yamauchi, Chickencoop Chinaman di Frank Chin e The Year of the Dragon - abbiano affrontato direttamente e indirettamente il problema della dislocazione degli asiatici americani. L'autrice analizza le opere che tentano di negare il processo di abiezione, come la produzione di Broadway del 1988 di M.

Butterfly e Miss Saigon, una produzione mainstream che ha messo in atto il processo di dislocazione culturale sia sul palco che fuori. Infine, Shimakawa considera l'americanità asiatica nel contesto della globalizzazione meditando sul lavoro di Ping Chong, in particolare sul suo East-West Quartet.