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Necessary Stories
Ventiquattro storie di vita israeliana ed ebraica, scelte tra le oltre cento che Haim Watzman ha scritto negli ultimi nove anni nella sua rubrica "Storie necessarie" sul Jerusalem Report. Corredate da un flashback del suo primo weekend in Israele quarant'anni fa e da un incontro di narrazione su un recente volo di ritorno dagli Stati Uniti, queste storie - divertenti, meditative e tristi, ambientate nei campi per immigrati, nell'esercito e nel quartiere dell'autore a sud di Gerusalemme - catturano in modo unico ciò che significa, nella nostra epoca, essere israeliani ed ebrei.
Elogi per Haim Watzman:
"Le sue storie descrivono in dettaglio le vite degli israeliani comuni, spesso toccando gli eventi attuali... I dialoghi, anche se scritti in inglese, hanno la netta sensazione della parlata ebraica - quella combinazione inconfondibile di impazienza e calore".
--Naomi Zeveloff, Forward.
"Watzman sa che ogni incontro, per quanto fugace - una conversazione in un cimitero con un saggio talmudico morto da tempo; la prozia di Felix Mendelssohn che rimprovera il giovane prodigio; quattro ebrei su un aereo che discutono della Bibbia, dello Zohar e di Cime tempestose - è una questione di vita o di morte. Storie necessarie è un'opera di silenziosa bellezza, ossessionante in alcuni punti, delicatamente divertente in altri, scritta da un uomo grazioso, riflessivo ed eloquente che capisce che la vita in sé non è sufficiente. Bisogna vivere per raccontarla".
Dall'introduzione di Joseph Skibell.
"L'autore Haim Watzman è un maestro del piccolo momento, il punto esatto nel tempo che lascia un'impronta sul futuro... Se vi piacciono i racconti brevi, 'Storie necessarie' è una bella raccolta, piena di allusioni e significati nascosti. È una scelta perfetta per un club del libro ebraico i cui membri potrebbero discutere di queste storie per ore".
--Rivkah Lambert Adler, Jerusalem Post, 14 giugno 2017.
"Watzman scrive con immediatezza, attenzione ed empatia, sia che descriva una gatta selvatica incinta che chiama Hagar e che vive nel cassonetto del suo palazzo a Gerusalemme, sia che descriva il migliore amico della sposa a un matrimonio, sia che descriva il suo defunto figlio, ucciso in un tragico incidente mentre prestava servizio nell'IDF. Watzman... ha un buon orecchio per i dialoghi. Le storie, ricche di significato, parlano dei suoi ampi interessi".
--Sandee Brawarsky, The Jewish Week/Times of Israel.
"Tutti i racconti, tranne uno, sono relativamente brevi... Eppure, chiunque si sieda con questa raccolta ne uscirà con la sensazione di qualcosa di molto più grande: un'impressione sfaccettata di cosa significhi vivere in un luogo in cui il prosaico si mescola al fantastico; la storia, la politica e la filosofia sono dietro ogni angolo e ogni incontro con un estraneo ha il potenziale di mostrarti il mondo da una nuova angolazione".
--Janice Weizman, The Jerusalem Report.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)